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Responsive design | Mobile sites: ottimizzare un sito per mobile

Responsive design mobile sites: ecco come ottimizzare un sito per dispositivi mobile La crescente diffusione di smartphone e tablet hanno fatto sì che chiunque si trovi a sviluppare un nuovo sito internet consideri fondamentale anche il segmento di utenti che ne fruisce attraverso i propri device mobile, dando vita a due filoni di sviluppo web: il mobile e  il responsive design. Spieghiamo in breve come si differenziano le due soluzioni. ll Responsive Design è un progetto web che consente alle pagine di un sito di adattarsi automaticamente alla risoluzione del device sul quale viene fruito (smartphone, desktop, web tv, tablet). Un Mobile Site, invece è un prodotto costruito solo ed esclusivamente per essere visualizzato sui device mobile, un sito differente che risiede su un’altra url solitamente m.nomesito.it, ed è una soluzione che consente di gestire un contenuto completamente differente rispetto al sito desktop. Responsive design: e tu sei pronto? Quante volte avete visualizzato la pagina del vostro sito web? Immagino spesso, forse tutti i giorni. Ma siete sicuri che il vostro portale sia responsivo cioè possa essere visualizzato correttamente da qualsiasi dispositivo? Iniziamo un test insieme. Come primo step, utilizzando il vostro computer, vi chiedo di aprire la pagina web personale dell’azienda, riuscite a navigare correttamente? Bene, passiamo al secondo step. Servitevi di un tablet, oppure collegandovi con uno smartphone o un cellulare, digitate l’ indirizzo della medesima pagina web. Fatto? Riuscite a navigare e individuare regolarmente i punti importanti del vostro sito? Se la risposta è no, significa che il vostro sito non è costruito con un Responsive Design e che ogni utente collegato deve compiere continuamente movimenti col touchscreen e scorrere orizzontalmente e verticalmente per leggere i testi o raggiungere il contenuto al quale è interessato. Queste modifiche sono molto scomode per un utente, ed è prevedibile l’abbandono del sito in pochissimo tempo. Ecco un esempio: Cosa vuol dire avere un sito costruito con un Responsive Design? Significa che la pagina web che si sta visualizzando si adatta automaticamente e perfettamente alla larghezza dello schermo del dispositivo adoperato. Lo scopo di un sito responsive è essere sempre chiaro, facile da navigare e in grado di seguire l’utente in qualsiasi momento, senza correre il rischio di perdere visite. Permettere l’adattamento dei contenuti al dispositivo garantisce facilità di lettura e velocità di caricamento delle pagine. Cosa fare per rendere il proprio sito Responsive: Ti stai domandando come procedere? Semplice! Concentrati sul tuo potenziale cliente . Secondo voi quali dispositivi sono i più venduti e desiderati dai consumatori? Naturalmente i tablet. Dal 2013 il loro volume di acquisto sta superando notevolmente la distribuzione dei notebook. Dunque, tutti sappiamo che il sito web è lo strumento di marketing più importante per un’azienda , di conseguenza è necessario che sia accessibile e efficacemente funzionale in qualsiasi dimensione. Aggiornare il proprio sito è un investimento che vale la pena fare, per questo puoi sempre chiedere la nostra consulenza specifica. I vantaggi del responsive design sono evidenti: Si crea un sito web una volta, e funziona senza problemi su migliaia di schermi differenti. E tu, conosci il tuo sito? E’ un tipo “responsive”? Lasciate un commento per condividere la vostra esperienza. займ на карту онлайн

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Creare Privacy Policy |Iubenda partner di Lenus Media

Creare Privacy Policy da oggi non è più un problema. Grazie alla nuova collaborazione tra Lenus Media e Iubenda il servizio diventa facile, veloce ed economico. Nella gestione di un sito web ci si imbatte spesso nel problema del dover necessariamente creare privacy policy, un documento legale necessario per il trattamento dei dati personali dei singoli utenti. Da oggi, grazie alla nuova collaborazione tra la Lenus Media e Iubenda generare documenti legali sarà facile, veloce ed economico. Creare Privacy Policy: ecco cosa offre Iubenda Attraverso il sito web di Iubenda è possibile creare privacy policy per i propri web site. Basterà descrivere il sito web ed i servizi interessati alla raccolta di dati personali quali, ad esempio, la presenza di un form di registrazione, il servizio newsletter o eventuali servizi erogati da terzi, ed in un click chiunque sia interessato ai dati personali raccolti potrà avere tutte le informazioni di cui ha bisogno, supportate da icone legate ad ogni clausola per semplificare il difficile e confuso linguaggio legale e creare privacy policy velocemente. Con Lenus Media e Iubenda creare privacy policy si trasformerà da semplice consulenza o servizio automatico in un lavoro di stretta collaborazione con i clienti che potranno così controllare e modificare ogni singolo dettaglio. Iubenda e Lenus Media: il sostegno e l’esperienza al servizio del web. Lenus Media e Iubenda sono due agenzie legate dal comune desiderio di mettere la propria esperienza al servizio dei clienti. Supporto: questa la parola d’ordine che stabilisce lo stretto rapporto di collaborazione che intercorre tra le agenzie. Un supporto non solo nell’ideazione, creazione e sviluppo di progetti web e comunicazione digitale ma anche legale, approfondito e consulenziale fornito da un team di professionisti altamente specializzato che mira a trasformare il cliente in un membro del team. Nel servizio di creazione di privacy policy, infatti, Iubenda offre ai suoi clienti la possibilità di aggiornare in modo semplice e veloce le policy ogni volta che ve ne sia necessità, lasciando al proprio team legale la possibilità di aggiornare automaticamente il testo adattandosi ad eventuali al cambiamenti legislativi. In più, ciascun cliente potrà sempre godere, nel suo percorso, del sostegno del team di professionisti altamente qualificati fornito da Lenus Media. Dunque, pochi click e il gioco è fatto!! Da oggi grazie a Iubenda anche per i clienti Lenus Media creare privacy policy diventa facile, veloce e soprattutto alla portata di tutti. взять деньги в долг на карту

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Twitter nuova interfaccia: il social cambia grafica

La nuova interfaccia #twitter è facebook inspired, i social si uniformano, si mescolano e diventano sempre più facili da utilizzare.. Twitter nuova interfaccia: il social cambia la sua interfaccia grafica rendendosi sempre più simile al suo collega, mossa strategica o semplice tentativo di avvicinare il social netwoork a Facebook? Da questa domanda parte il nostro articolo, forse sulla nuova interfaccia non c’è molto da dire, l’articolo si esaurirebbe dopo tre righe e una foto esplicativa, ma in realtà vogliamo farvi un piccolo escursus storico delle origini di Twitter, delle sue nobili intenzioni di rivoluzionare il modo di fare notizia, l’immediatezza delle informazioni accomunate dai rimandi, gli hashtag, ai temi caldi, che forse oggi un po’ per una cosa un po’ per un’altra si è andata perdendo, rendendolo solo un altro strumento di comunicazione e svuotandolo del suo significato originario. Twitter: un po’ di storia Il progetto di Twitter, nato da Jack Dorsey nel 2006, parte come iniziativa secondaria, una sorta di sfida da completare in tempi brevi, l’idea iniziale era quella di creare un sistema di microblogging per un uso quasi esclusivo dei dispositivi mobile, ma nel corso del tempo diventa sempre più simile ad un social network. Nei primi mesi dal lancio non ottiene molto successo e resta limitato soprattutto all’area di San Francisco, dove si concentra una nicchia di appassionati che sperimentano per primi microblog e social network. Nel 2007 riesce a rompere i confini nazionali e inizia poi a diffondersi a livello globale, e la rete si arricchisci di neologismi, nascono i “tweet” brevi messaggi di 140 caratteri massimo, che possono trattare qualunque tema, i “re-tweet” simile all’inoltra della posta elettronica, segnalano i messaggi scritti da altri anteponendo al testo le lettere “RT” seguite dal nome dell’autore, l“hashtag”, un marchio per inserire il nostro pensiero all’interno di una categoria. In poco tempo Twitter arriva ad avere più di 200 milioni di utenti attivi al mese(4 milioni solo in Italia) Twitter e la rivoluzione della cronaca Grazie alla possibilità di aggiungere hashtag e di inserirsi in determinate categorie di interesse, non raggiungendo così solamente i propri followers, Twitter è stato scelto più volte come strumento di giornalismo partecipativo, ovvero come mezzo per esprimere notizie ed opinioni riguardanti temi importanti dello scenario politico-economico mondiale o catastrofi naturali che si sono verificate in questi ultimi anni. Twitter oggi Se nel recente passato Twitter ha rappresentato una rivoluzione dal punto di vista della comunicazione social, con il suo sincretismo nel esporre opinioni, fatti, eventi e notizie, oggi si trova a lottare in una giungla senza eguali, nella quale si sopravvive solo se ci si evolve e si cambia. La modifica dell’interfaccia grafica non sembra la chiave all’evoluzione, bensì solo un tentativo di uniformarsi al suo concorrente, Facebook, del qual non ricalca più solo le cromie del logo, ma la struttura grafica e mette a disposizione degli utenti una nuova interfaccia per il profilo personale.   займ на карту

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Google plus mostra le visualizzazioni ai profili

Google plus mostra le visualizzazioni ai profili

Google plus mostra le visualizzazioni ai profili. A partire dal primo aprile il social network di Google di arricchisce di una nuova funzionalità adesso Google plus mostra le visualizzazioni ai profili. Dal primo aprile Google plus mostra le visualizzazioni ai profili, lanciando un nuovo servizio per i suoi utenti che seppur non originalissimo aggiunge il numero di visualizzazioni complessive al proprio profilo Google plus. L’annuncio è stato diramato nella serata del 30 marzo da Eddie Kessler, uno dei membri del team al lavoro sulla piattaforma. Google plus mostra le visualizzazioni ai profili: funzionalità La funzionalità per il momento è disponibile solo nella versione web, ma sicuramente in futuro verrà integrata anche sulle app Android e IOS. Il dato scaturisce dalla somma delle visualizzazioni ricevute dal profilo, dai post e dalle foto a partire dall’ottobre 2012. Per evitare che questo dato venga visualizzato in maniera pubblica basta aprire il menu “Impostazioni”, scorrere fino a trovare la voce “Profilo” e togliere la spunta all’opzione “Mostra quante volte sono stati visualizzati il tuo profilo e i tuoi contenuti”. Google plus mostra le visualizzazioni ai profili: opportunità Il social di googliane origini, non si è mai volto porre sul mercato come mera copia dei più maturi colleghi, ma nasce come aggregatore dei tanti servizi offerti dallo stesso Google come Hangount, Places, Maps e infine l’ancora acerbo Google Authorship, che attribuisce i contenuti in rete all’autore. Dunque l’integrazione vuole essere una maggiore spinta alla diffusione di contenuti sul social al fine di aumentare le views sul proprio profilo acquisendo autorevolezza. Il mio profilo ha superato le 30mila visualizzazioni un ottimo risultato considerando che seppure presente da un paio di anni sul social ho iniziato ad apprezzarne l’utilità e la comodità della condivisione di contenuti solo recentemente. E il vostro profilo quante visualizzazioni ha ricevuto? Cosa ne pensate di questa nuova funzionalità?       взять деньги в долг на карту

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Facebook chiude il suo servizio mail: dopo 4 anni di inutilità

Facebook chiude il suo servizio mail @facebook.com idea fallimentare lanciata 4 anni fa Quello che non funziona va.. ELIMINATO!! Il must della nostra modernità, se c’è qualcosa che non funziona o che è impopolare, in una realtà che corre veloce come quella in cui viviamo non può sopravvivere a lungo. Ecco perché Facebook chiude il suo servizio mail, una conclusione obbligata quella a cui è giunto il team di Zuckerberg. A questo punto molti si staranno chiedendo: Cosa? Appunto, cosa, Facebook chiude il suo servizio mail, un servizio gratuito ma talmente impopolare da essere sconosciuto ai più, e allora facciamo un piccolo passo indietro e spieghiamo di cosa stiamo parlando. Le mail gratuite di Facebook che fanno acqua da tutte le parti Le intenzioni con le quali nel 2010 parte il servizio di posta di Facebook erano delle migliori: creare automaticamente delle caselle postali gratuite @facebook.com a partire dal link del proprio profilo facebook, ad esempio per un profilo facebook.com/pincopallino ne derivava una mail pincopallino@facebook.com. Facebook chiude il suo servizio mail lanciato circa 4 anni fa, ma mai supportato da una vera e prorpia campagna da parte del social, né tanto meno sono state pensante delle interfacce utente che potessero supportarlo, coniugando la possibilità di mettersi in contatto sia con i propri amici che con i contatti presenti in rubrica, lasciando che il servizio fosse lasciato alla deriva. Dopo 4 anni di insuccessi Facebook chiude il suo servizio mail @facebook.com Lunedì 24 febbraio il team del social, forte dell’acquisizione di WhatsApp, annuncia la chiusura del proprio servizio di mail. Un portavoce di Facebook spiega che la prima fase di dismissione delle mail sarà caratterizzata dall’invio agli utenti di una notifica che li informerà  del cambiamento, infatti dal momento dell’eliminazione del servizio tutti i messaggi inviati agli indirizzi @facebook.com verranno inoltrati all’indirizzo email principale dell’ account. Il portavoce ha detto che la transizione dovrebbe essere completata all’inizio di marzo. Facebook chiude il suo servizio email e gli utenti? Quali saranno le conseguenze per gli utenti che si vedranno disattavare l’indirizzo mail e inoltrare eventuali messaggi su quello principale? Ad un’analisi superficiale ognuno potrebbe rispondere: nulla!! in fondo lo abbiamo detto più volte è stato un servizio fallimentare, che nessuno utilizzava, e allora quale problema potrebbe mai scaturire dalla sua eliminazione? Ragioniamo sul fatto che, successivamente alla disattivazione del servizio da parte di Facebook, chiunque (e dico chiunque) invierà mail a @facebbok.com verrà inoltrato sul vostro contatto personale (quello definito al momento dell’iscrizione), e questo rappresenta un’occasione irrinunciabile per chi fa Spam, che potranno raccogliere indirizzi mail, inserendoli nelle liste di invio massive spammando a bassissimo costo, e a nulla serviranno le più ostiche impostazioni sulla privacy perché i vostri indirizzi @fb vengono realizzati dall’indirizzo pubblico del vostro profilo. Per evitare quest’inutile spargimento di sangue possiamo premunirci cambiamo l’indirizzo mail personale e utilizzandone uno secondario, che si va ad aprire di tanto in tanto eliminando tutti i messaggi Spam oppure inserendo in futuro dei filtri antispam per tutte le mail che provengono da Facebook. E voi avete altre soluzioni?   срочный займ без проверок

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Facebook compra WhatsApp

Facebook compra WhatsApp: 19 miliardi per quasi un miliardo di utenti

Facebook compra WhatsApp per 19 miliardi di dollari Operazione a sorpresa quella di Facebook che senza preavviso acquista WhatsApp, il sistema di messaggeria più diffuso al mondo, per la modica cifra di 19 miliardi di dollari (quasi 14 miliardi di euro) pagati in parte in azioni, in parte in contanti. Il fondatore di WhatsApp Jan Koum entrerà nel consiglio di amministrazione di Facebook. Facebook compra WhatsApp: una cifra enorme per connettere il mondo L’acquisto di WhatsApp da parte di Zuckemberg punta sulla possibilità di accedere a 450 milioni di utenti che ogni mese utilizzano il servizio di messaggistica istantanea, che rappresenta una fonte immensa di risorse di capitale umano. L’acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook non comporterà cambiamenti per gli utenti In un post dedicato alla notizia Facebook compra WhatsApp direttamente sul blog ufficiale di whatsApp si rassicurano gli utenti sul fatto che il servizio non subirà cambiamenti nonostante la cessione al colosso: “Here’s what will change for you, our users: nothing” (Ecco quel che cambierà per voi, nostri utenti: nulla). Infatti in base all’accordo stipulato tra le due aziende whatsApp continuerà a mantenere la propria forma utilizzando il proprio marchio e il proprio modus operandi, stessa prassi seguita quando fu acquistato Instagram. Facebook compra WhatsApp: ecco il perché Una scelta che ai più può sembrare azzardata, quella fatta dall’ideatore del social network più diffuso di tutti i tempi, Mark Zuckemberg ha speso ben 19 miliardi di dollari, tra azioni e contanti per acquistare WhatsApp utilizzatissimo dagli utenti di tutto il mondo. Avevamo già parlato in un articolo precendente di quanto la diffusione del mobile, con smartphone e tablet, stesse influendo negativamente sull’utilizzo di Facebook, che iniziava a perdere colpi, soprattutto tra le nuove generazioni e della necessità di risolvere questa problematica. L’applicazione di whatsApp permette di comunicare in maniera istantanea con chi ti sta vicino, cosa che seppur permessa da facebook grazie alla sua chat, oltre che al Fb Messenger per mobile, non rappresenta il suo nucleo fondante basandosi sulla creazione di un’identità personale e di una vetrina del sé, con un maggiore dispendio di tempo. WhatsApp invece si limita a connettere utenti in maniera semplice ed elementare: invii un messaggio e ricevi la risposta, nella sua semplicità d’utilizzo si è insinuato nella vita di tutti i giorni e anche chi si è sempre mostrato refrattario alla tecnologia ha ceduto al suo fascino. Un’immediatezza e diffusione che Facebook aveva tentanto di ottenere con il suo Messenger, che permetteva agli utenti di connettersi anche solo con il numero di cellulare, esperimento che però non è stato all’altezza delle aspettative. WhatsApp rappresenta dunque il tentativo di mantenere una posizione di rilevanza in un mondo di utenti che vuole connettersi in maniera semplice e senza dispendi di tempo, l’unica cosa che resta da chiedersi è se tutto ciò valesse l’esorbitante cifra di 19 miliardi di dollari. займы на карту

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Google Plus: il social che non è un social network

Nel giugno del 2011 Google Inc. lancia il suo social network Google+ in versione di test, a cui si poteva accedere esclusivamente su invito, nel settembre successivo, considerando le numerose richieste ricevute, il network passa alla versione beta aperta a chiunque. Dopo un primo momento di scetticismo e poca presa sul pubblico di internet G+, anche grazie ad alcune novità come gli hangout, inizia a prendere piede e arriva ad avere milioni di utenti nell’autunno dell’anno di lancio, continuando a crescere divenendo ufficialmente la seconda piattaforma social al mondo per numero di utenti attivi dietro Facebook superando, clamorosamente, Twitter. La sua crescita è sicuramente stata trainata dalla totale integrazione di Youtube, Gmail e Places, ma soprattutto dal boom di Android in tutto il mondo ormai utilizzato da oltre 450 milioni di persone, che non lascia molto scampo a chi vorrebbe evitare i servizi di Google. Google Plus: il concetto di cerchia per ottenere maggiore selettività dei contenuti A differenza degli altri social network Google plus offre numerosi vantaggi in termini di selettività, grazie all’introduzione del concetto di cerchia grazie alle quali è possibile limitare il pubblico di utenti che può accedere al contenuto pubblicato. Tanto le persone quanto i brand, infatti, possono essere catalogati in cerchie: ciò consente da un lato di mantenere organizzati i propri contatti, dall’altro e soprattutto di condividere i nostri contenuti solo con le persone a cui davvero ci interessa mostrarli. Quando dunque condivideremo un update potremo inserire tra i destinatari delle singole cerchie, condividere pubblicamente il nostro contenuto, condividerlo solo con utenti specifici. Ogni utente, inoltre, può appartenere a più cerchie e le cerchie possono essere condivise per aumentare la visibilità degli utenti in esse inseriti e per creare aggregazione sugli argomenti e le tematiche di interesse comune. Potremmo definire il meccanismo di G+ come una sorta di ibrido tra Facebook e Twitter: è asimmetrico e consente dunque di seguire qualcuno senza essere seguiti a propria volta. Importante anche la possibilità di taggare i propri post con un hashtag, come su Twitter, per identificare l’argomento di cui si sta parlando. Questo consente di seguire gli argomenti, oltre che gli utenti, e di fare incontri interessanti di persone che si occupano dei nostri interessi e che altrimenti non avremmo avuto occasione di conoscere, opportunità offerta anche dalla condivisione delle cerchie. Google Plus: oltre il social network Definire Google plus solo l’ennesimo social network è davvero riduttivo e fuorviante, perché questo servizio offerto dalla Mountain View è contemporaneamente un social, un local e un mobile network. Google plus è social perché da subito ha puntato sull’introduzione degli hangouts, letteralmente videoritrovi, delle vere e proprie stanze virtuali nelle quali è possibile condividere video e parlare “face to face..to face” con gli altri componenti della chat, perché ha YouTube, il vero cuore sociale di Google che poco alla volta si sta integrando in Google Plus, perchè ha le cerchie che consentono di condividere il contenuto giusto con le persone giuste e gli Eventi integrati con Google Calendar. Tutti questi strumenti sono integrati: in una community posso condividere video di Youtube, creare un evento in cui postare foto in tempo reale, aprire un hangout e fare videoconferenze con chi segue l’evento da lontano, condividere i post nel gruppo con altri amici che possono essere interessati, e così via. Ma in realtà Google Plus è anche local grazie a strumenti come Google Local e Google Maps che permettono di geolocalizzare e recensire tutte le strutture turistiche e non, rendendole accessibile e sotto gli occhi di tutti in qualsiasi momento andando ad influenzare anche la propria indicizzazione e rendendo indispensabile avere una pagina aziendale per essere indicizzati al meglio. Ed infine Google plus è mobile grazie ad Android, diventato il sistema operativo per dispositivi mobili più diffuso al mondo, con tantissime apps di cui ormai non si può far a meno. Siamo in una nuova era e Google plus è uno degli artefici di questa rivoluzione, il web non è più quello in cui gli utenti si connettevano alla rete dal portale legato al proprio indirizzo email e poi navigava da un sito all’altro cercando qualcosa e accedendo a servizi di chat e forum. Il web di questo imminente futuro partirà dal proprio account social e il punto di partenza sarà una piattaforma che integrerà tutti i servizi che ci servono proprio come sta iniziando ad accadere su Google Plus, enfant prodige di questo nuovo web. Sarà un web estremamente votato al mobile, crossmediale e sempre più integrato con tutte le tecnologie e con tutte le piattaforme e servizi. Un web pervasivo, invadente, capace di interpretare le nostre necessità e i nostri desideri e di avvicinarci ai nostri sogni in modo sempre più realistico, forse addirittura reale. Pensate che l’enorme diffusione di Google plus sia positivo o negativo? Siete tra i sostenitori del “Google plus viola la nostra privacy” o ritenete che le potenzialità di questo “social plus” siano illimitate? кредит

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Facebook Paper

Facebook Paper: l'app mobile per le news su iPhone

Dal 3 febbraio negli Stati Uniti sarà disponibile Facebook Paper un aggregatore di news che consetirà agli utenti di creare e leggere notizie, storie e contenuti di qualsiasi genere, adattandosi agli standard dei device mobile. Paper, inizialmente disponibile solo su dispositivi iOS, rappresenta il primo prodotto dei Creative Labs, che ha come intento principale quello di andare a ridisegnare il News Feed, il flusso di informazioni relativo ai propri contatti, cambiando il modo in cui gli utenti interagiscono tra loro e con le notizie, mettendo a disposizione degli utenti la possibilità di pubblicare testo e foto, avendo un’anteprima di ciò che si sta condividendo il tutto insieme ad una serie di articoli di interesse selezionati direttamente dalla rete dalla redazione di Facebook. La webzine tecnologica americana The Verge definisce il Facebook Paper una reinvenzione dello stesso Facebook, questa nuova app sembra voler cavalcare il successo di Fliboard incorporando alcune delle sue caratteristiche principali facendo leva sull’enorme flusso di aggiornamenti gestiti dalla piattaforma di social networking. L’applicazione del Facebook Paper sarà suddivisa in sezioni multiple che mostreranno contenuti specifici sulla base degli interessi personali dell’utente che ne fruisce in quel momento, che potrà inoltre scegliere le notizie fra una serie di categorie. La Facebook Paper sarà dotata di una sezione Ideas che offrirà approfondimenti su eventi, personalità o altro differenti ogni giorno. Tutti i post organizzati in base ad un algoritmo sviluppato da Facebook stesso saranno estrapolati da quelli che quotidianamente vengano già pubblicati sulla piattaforma, anche se inizialmente si era pensato a degli autori che creassero dei post escluvi. Paper abbandonerà l’interfaccia classica per offrire all’utente una nuova esperienza di navigazione, accompagnandolo nel processo di interazione con dei reminder presenti sulle schermate. Introducing Paper from Facebook on Vimeo. La nuova app per il momento sarà disponibile solo per gli utenti americani e per dispositivi iOS per il momento non ci sono informazioni su una possibile diffusione sia in altre aree geografiche che su altri dispositivi. Stiamo forse iniziando a vedere i primi timidi tentativi di rinnovamento di Facebook che vogliono fronteggiare la possibilità di un fallimento della piattaforma sociale più grande al mondo? Sulla scia del: Facebook chiuderà in assenza di rinnovamento, iniziamo a vedere qualche novità ex-novo e non acquisita da parte di Zuck. Che ne pensate? Un nuovo flop o una bella e interessante iniziativa che davvero ridisegnerà l’interfaccia dei Feed? займ на карту онлайн

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Fourquare il social della geolocalizzazione

Foursquare si distingue dagli altri social network in quanto si basa sulla tecnologia della geolocalizzazione. Foursquare è disponibile come applicazione per dispositivi mobili e/o utilizzabile esclusivamente tramite il web, che permette agli utenti iscritti di condividere con i propri contatti la propria posizione geografica. Foursquare: il linguaggio degli hotel nel web In questo social network abbiamo l’opzione “check-in” nei luoghi che rende il sito una piattaforma dove potersi sfidare con i propri contatti di riferimento: consente infatti di ottenere dei punti necessari a scalare una classifica settimanale. Tale classifica viene azzerata alle ore 24 di ogni domenica ed è composta dai contatti che fanno parte della propria città. Inoltre i check-in possono essere condivisi, insieme ad un commento breve, grazie alla possibilità di collegare Foursquare ai propri profili Twitter e Facebook. In una delle sue più recenti versioni (1.3) destinata agli iPhone è stata introdotta la funzione “ping” che consente di ricevere, mediante notifiche dette “push”, gli aggiornamenti in tempo reale dei propri contatti. Gli utenti possono inoltre ricevere dei “badge”, ovvero dei premi, o meglio, dei riconoscimenti per aver raggiunto un determinato obiettivo, per esempio effettuando il check-in in certi luoghi, con una certa frequenza settimanale o magari trovandosi in una data categoria di luoghi privilegiati rispetto ad altri. In futuro è prevista per gli utenti la possibilità di creare addirittura badge personalizzati. Qualora un utente esegua il check-in in un medesimo luogo per più giorni consecutivi e/o visiti un luogo con una frequenza superiore a qualsiasi altro utente in un certo periodo di tempo, solitamente nei 60 giorni precedenti, si dice che ne diventa sindaco. Il suo “avatar” è inserito nella pagina relativa al luogo per cui si detiene il primato e vi resta fino a quando un nuovo utente non effettuerà più check-in del sindaco in carica. L’unica restrizione all’assunzione della nomina di sindaco consiste nel fatto che non valgono check-in multipli eseguiti nello stesso luogo durante lo stesso giorno. Nel caso in cui la pagina relativa ad un certo luogo non sia stata creata dai soggetti legittimati, per esempio i proprietari di una certa attività che si trovi in quel luogo, questi hanno la facoltà di reclamarla e eventualmente di offrire alcuni sconti od offerte al sindaco. Infine gli utenti possono dar vita ad una lista privata nella quale inserire appunti di cose da fare e brevi consigli e suggerimenti per gli altri utenti che eseguono check-in nello stesso luogo. взять деньги в долг на карту

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