Google Plus: il social che non è un social network
Nel giugno del 2011 Google Inc. lancia il suo social network Google+ in versione di test, a cui si poteva accedere esclusivamente su invito, nel settembre successivo, considerando le numerose richieste ricevute, il network passa alla versione beta aperta a chiunque. Dopo un primo momento di scetticismo e poca presa sul pubblico di internet G+, anche grazie ad alcune novità come gli hangout, inizia a prendere piede e arriva ad avere milioni di utenti nell’autunno dell’anno di lancio, continuando a crescere divenendo ufficialmente la seconda piattaforma social al mondo per numero di utenti attivi dietro Facebook superando, clamorosamente, Twitter. La sua crescita è sicuramente stata trainata dalla totale integrazione di Youtube, Gmail e Places, ma soprattutto dal boom di Android in tutto il mondo ormai utilizzato da oltre 450 milioni di persone, che non lascia molto scampo a chi vorrebbe evitare i servizi di Google. Google Plus: il concetto di cerchia per ottenere maggiore selettività dei contenuti A differenza degli altri social network Google plus offre numerosi vantaggi in termini di selettività, grazie all’introduzione del concetto di cerchia grazie alle quali è possibile limitare il pubblico di utenti che può accedere al contenuto pubblicato. Tanto le persone quanto i brand, infatti, possono essere catalogati in cerchie: ciò consente da un lato di mantenere organizzati i propri contatti, dall’altro e soprattutto di condividere i nostri contenuti solo con le persone a cui davvero ci interessa mostrarli. Quando dunque condivideremo un update potremo inserire tra i destinatari delle singole cerchie, condividere pubblicamente il nostro contenuto, condividerlo solo con utenti specifici. Ogni utente, inoltre, può appartenere a più cerchie e le cerchie possono essere condivise per aumentare la visibilità degli utenti in esse inseriti e per creare aggregazione sugli argomenti e le tematiche di interesse comune. Potremmo definire il meccanismo di G+ come una sorta di ibrido tra Facebook e Twitter: è asimmetrico e consente dunque di seguire qualcuno senza essere seguiti a propria volta. Importante anche la possibilità di taggare i propri post con un hashtag, come su Twitter, per identificare l’argomento di cui si sta parlando. Questo consente di seguire gli argomenti, oltre che gli utenti, e di fare incontri interessanti di persone che si occupano dei nostri interessi e che altrimenti non avremmo avuto occasione di conoscere, opportunità offerta anche dalla condivisione delle cerchie. Google Plus: oltre il social network Definire Google plus solo l’ennesimo social network è davvero riduttivo e fuorviante, perché questo servizio offerto dalla Mountain View è contemporaneamente un social, un local e un mobile network. Google plus è social perché da subito ha puntato sull’introduzione degli hangouts, letteralmente videoritrovi, delle vere e proprie stanze virtuali nelle quali è possibile condividere video e parlare “face to face..to face” con gli altri componenti della chat, perché ha YouTube, il vero cuore sociale di Google che poco alla volta si sta integrando in Google Plus, perchè ha le cerchie che consentono di condividere il contenuto giusto con le persone giuste e gli Eventi integrati con Google Calendar. Tutti questi strumenti sono integrati: in una community posso condividere video di Youtube, creare un evento in cui postare foto in tempo reale, aprire un hangout e fare videoconferenze con chi segue l’evento da lontano, condividere i post nel gruppo con altri amici che possono essere interessati, e così via. Ma in realtà Google Plus è anche local grazie a strumenti come Google Local e Google Maps che permettono di geolocalizzare e recensire tutte le strutture turistiche e non, rendendole accessibile e sotto gli occhi di tutti in qualsiasi momento andando ad influenzare anche la propria indicizzazione e rendendo indispensabile avere una pagina aziendale per essere indicizzati al meglio. Ed infine Google plus è mobile grazie ad Android, diventato il sistema operativo per dispositivi mobili più diffuso al mondo, con tantissime apps di cui ormai non si può far a meno. Siamo in una nuova era e Google plus è uno degli artefici di questa rivoluzione, il web non è più quello in cui gli utenti si connettevano alla rete dal portale legato al proprio indirizzo email e poi navigava da un sito all’altro cercando qualcosa e accedendo a servizi di chat e forum. Il web di questo imminente futuro partirà dal proprio account social e il punto di partenza sarà una piattaforma che integrerà tutti i servizi che ci servono proprio come sta iniziando ad accadere su Google Plus, enfant prodige di questo nuovo web. Sarà un web estremamente votato al mobile, crossmediale e sempre più integrato con tutte le tecnologie e con tutte le piattaforme e servizi. Un web pervasivo, invadente, capace di interpretare le nostre necessità e i nostri desideri e di avvicinarci ai nostri sogni in modo sempre più realistico, forse addirittura reale. Pensate che l’enorme diffusione di Google plus sia positivo o negativo? Siete tra i sostenitori del “Google plus viola la nostra privacy” o ritenete che le potenzialità di questo “social plus” siano illimitate? кредит
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