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Google Plus: il social che non è un social network

Nel giugno del 2011 Google Inc. lancia il suo social network Google+ in versione di test, a cui si poteva accedere esclusivamente su invito, nel settembre successivo, considerando le numerose richieste ricevute, il network passa alla versione beta aperta a chiunque. Dopo un primo momento di scetticismo e poca presa sul pubblico di internet G+, anche grazie ad alcune novità come gli hangout, inizia a prendere piede e arriva ad avere milioni di utenti nell’autunno dell’anno di lancio, continuando a crescere divenendo ufficialmente la seconda piattaforma social al mondo per numero di utenti attivi dietro Facebook superando, clamorosamente, Twitter. La sua crescita è sicuramente stata trainata dalla totale integrazione di Youtube, Gmail e Places, ma soprattutto dal boom di Android in tutto il mondo ormai utilizzato da oltre 450 milioni di persone, che non lascia molto scampo a chi vorrebbe evitare i servizi di Google. Google Plus: il concetto di cerchia per ottenere maggiore selettività dei contenuti A differenza degli altri social network Google plus offre numerosi vantaggi in termini di selettività, grazie all’introduzione del concetto di cerchia grazie alle quali è possibile limitare il pubblico di utenti che può accedere al contenuto pubblicato. Tanto le persone quanto i brand, infatti, possono essere catalogati in cerchie: ciò consente da un lato di mantenere organizzati i propri contatti, dall’altro e soprattutto di condividere i nostri contenuti solo con le persone a cui davvero ci interessa mostrarli. Quando dunque condivideremo un update potremo inserire tra i destinatari delle singole cerchie, condividere pubblicamente il nostro contenuto, condividerlo solo con utenti specifici. Ogni utente, inoltre, può appartenere a più cerchie e le cerchie possono essere condivise per aumentare la visibilità degli utenti in esse inseriti e per creare aggregazione sugli argomenti e le tematiche di interesse comune. Potremmo definire il meccanismo di G+ come una sorta di ibrido tra Facebook e Twitter: è asimmetrico e consente dunque di seguire qualcuno senza essere seguiti a propria volta. Importante anche la possibilità di taggare i propri post con un hashtag, come su Twitter, per identificare l’argomento di cui si sta parlando. Questo consente di seguire gli argomenti, oltre che gli utenti, e di fare incontri interessanti di persone che si occupano dei nostri interessi e che altrimenti non avremmo avuto occasione di conoscere, opportunità offerta anche dalla condivisione delle cerchie. Google Plus: oltre il social network Definire Google plus solo l’ennesimo social network è davvero riduttivo e fuorviante, perché questo servizio offerto dalla Mountain View è contemporaneamente un social, un local e un mobile network. Google plus è social perché da subito ha puntato sull’introduzione degli hangouts, letteralmente videoritrovi, delle vere e proprie stanze virtuali nelle quali è possibile condividere video e parlare “face to face..to face” con gli altri componenti della chat, perché ha YouTube, il vero cuore sociale di Google che poco alla volta si sta integrando in Google Plus, perchè ha le cerchie che consentono di condividere il contenuto giusto con le persone giuste e gli Eventi integrati con Google Calendar. Tutti questi strumenti sono integrati: in una community posso condividere video di Youtube, creare un evento in cui postare foto in tempo reale, aprire un hangout e fare videoconferenze con chi segue l’evento da lontano, condividere i post nel gruppo con altri amici che possono essere interessati, e così via. Ma in realtà Google Plus è anche local grazie a strumenti come Google Local e Google Maps che permettono di geolocalizzare e recensire tutte le strutture turistiche e non, rendendole accessibile e sotto gli occhi di tutti in qualsiasi momento andando ad influenzare anche la propria indicizzazione e rendendo indispensabile avere una pagina aziendale per essere indicizzati al meglio. Ed infine Google plus è mobile grazie ad Android, diventato il sistema operativo per dispositivi mobili più diffuso al mondo, con tantissime apps di cui ormai non si può far a meno. Siamo in una nuova era e Google plus è uno degli artefici di questa rivoluzione, il web non è più quello in cui gli utenti si connettevano alla rete dal portale legato al proprio indirizzo email e poi navigava da un sito all’altro cercando qualcosa e accedendo a servizi di chat e forum. Il web di questo imminente futuro partirà dal proprio account social e il punto di partenza sarà una piattaforma che integrerà tutti i servizi che ci servono proprio come sta iniziando ad accadere su Google Plus, enfant prodige di questo nuovo web. Sarà un web estremamente votato al mobile, crossmediale e sempre più integrato con tutte le tecnologie e con tutte le piattaforme e servizi. Un web pervasivo, invadente, capace di interpretare le nostre necessità e i nostri desideri e di avvicinarci ai nostri sogni in modo sempre più realistico, forse addirittura reale. Pensate che l’enorme diffusione di Google plus sia positivo o negativo? Siete tra i sostenitori del “Google plus viola la nostra privacy” o ritenete che le potenzialità di questo “social plus” siano illimitate? кредит

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Facebook Paper

Facebook Paper: l'app mobile per le news su iPhone

Dal 3 febbraio negli Stati Uniti sarà disponibile Facebook Paper un aggregatore di news che consetirà agli utenti di creare e leggere notizie, storie e contenuti di qualsiasi genere, adattandosi agli standard dei device mobile. Paper, inizialmente disponibile solo su dispositivi iOS, rappresenta il primo prodotto dei Creative Labs, che ha come intento principale quello di andare a ridisegnare il News Feed, il flusso di informazioni relativo ai propri contatti, cambiando il modo in cui gli utenti interagiscono tra loro e con le notizie, mettendo a disposizione degli utenti la possibilità di pubblicare testo e foto, avendo un’anteprima di ciò che si sta condividendo il tutto insieme ad una serie di articoli di interesse selezionati direttamente dalla rete dalla redazione di Facebook. La webzine tecnologica americana The Verge definisce il Facebook Paper una reinvenzione dello stesso Facebook, questa nuova app sembra voler cavalcare il successo di Fliboard incorporando alcune delle sue caratteristiche principali facendo leva sull’enorme flusso di aggiornamenti gestiti dalla piattaforma di social networking. L’applicazione del Facebook Paper sarà suddivisa in sezioni multiple che mostreranno contenuti specifici sulla base degli interessi personali dell’utente che ne fruisce in quel momento, che potrà inoltre scegliere le notizie fra una serie di categorie. La Facebook Paper sarà dotata di una sezione Ideas che offrirà approfondimenti su eventi, personalità o altro differenti ogni giorno. Tutti i post organizzati in base ad un algoritmo sviluppato da Facebook stesso saranno estrapolati da quelli che quotidianamente vengano già pubblicati sulla piattaforma, anche se inizialmente si era pensato a degli autori che creassero dei post escluvi. Paper abbandonerà l’interfaccia classica per offrire all’utente una nuova esperienza di navigazione, accompagnandolo nel processo di interazione con dei reminder presenti sulle schermate. Introducing Paper from Facebook on Vimeo. La nuova app per il momento sarà disponibile solo per gli utenti americani e per dispositivi iOS per il momento non ci sono informazioni su una possibile diffusione sia in altre aree geografiche che su altri dispositivi. Stiamo forse iniziando a vedere i primi timidi tentativi di rinnovamento di Facebook che vogliono fronteggiare la possibilità di un fallimento della piattaforma sociale più grande al mondo? Sulla scia del: Facebook chiuderà in assenza di rinnovamento, iniziamo a vedere qualche novità ex-novo e non acquisita da parte di Zuck. Che ne pensate? Un nuovo flop o una bella e interessante iniziativa che davvero ridisegnerà l’interfaccia dei Feed? займ на карту онлайн

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Fourquare il social della geolocalizzazione

Foursquare si distingue dagli altri social network in quanto si basa sulla tecnologia della geolocalizzazione. Foursquare è disponibile come applicazione per dispositivi mobili e/o utilizzabile esclusivamente tramite il web, che permette agli utenti iscritti di condividere con i propri contatti la propria posizione geografica. Foursquare: il linguaggio degli hotel nel web In questo social network abbiamo l’opzione “check-in” nei luoghi che rende il sito una piattaforma dove potersi sfidare con i propri contatti di riferimento: consente infatti di ottenere dei punti necessari a scalare una classifica settimanale. Tale classifica viene azzerata alle ore 24 di ogni domenica ed è composta dai contatti che fanno parte della propria città. Inoltre i check-in possono essere condivisi, insieme ad un commento breve, grazie alla possibilità di collegare Foursquare ai propri profili Twitter e Facebook. In una delle sue più recenti versioni (1.3) destinata agli iPhone è stata introdotta la funzione “ping” che consente di ricevere, mediante notifiche dette “push”, gli aggiornamenti in tempo reale dei propri contatti. Gli utenti possono inoltre ricevere dei “badge”, ovvero dei premi, o meglio, dei riconoscimenti per aver raggiunto un determinato obiettivo, per esempio effettuando il check-in in certi luoghi, con una certa frequenza settimanale o magari trovandosi in una data categoria di luoghi privilegiati rispetto ad altri. In futuro è prevista per gli utenti la possibilità di creare addirittura badge personalizzati. Qualora un utente esegua il check-in in un medesimo luogo per più giorni consecutivi e/o visiti un luogo con una frequenza superiore a qualsiasi altro utente in un certo periodo di tempo, solitamente nei 60 giorni precedenti, si dice che ne diventa sindaco. Il suo “avatar” è inserito nella pagina relativa al luogo per cui si detiene il primato e vi resta fino a quando un nuovo utente non effettuerà più check-in del sindaco in carica. L’unica restrizione all’assunzione della nomina di sindaco consiste nel fatto che non valgono check-in multipli eseguiti nello stesso luogo durante lo stesso giorno. Nel caso in cui la pagina relativa ad un certo luogo non sia stata creata dai soggetti legittimati, per esempio i proprietari di una certa attività che si trovi in quel luogo, questi hanno la facoltà di reclamarla e eventualmente di offrire alcuni sconti od offerte al sindaco. Infine gli utenti possono dar vita ad una lista privata nella quale inserire appunti di cose da fare e brevi consigli e suggerimenti per gli altri utenti che eseguono check-in nello stesso luogo. взять деньги в долг на карту

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Facebook chiuderà nel 2017

Facebook chiuderà nel 2017, l’apocalittica notizia che gira in rete negli ultimi giorni e avvalorata dalla presenza di tantissimi post scritti nei blog di alcuni dei migliori social media manager nostrani ha scosso gli animi degli internauti. Facebook perderà l’80% degli iscritti entro il 2017 Facebook chiude? Di cosa si tratta in realtà? Il polverone sulla possibile chiusura di Facebook nasce da una ricerca condotta da John Cannarella e Joshua A. Spechler del dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale dell’università di Princeton che rivela una grossa perdita di utenti tra il 2015 e il 2017. Negli ultimi anni Facebook ha raggiunto il culmine del suo successo con oltre 1 miliardo di utenti attivi in tutto il mondo il che lo porterà inevitabilmente ad un calo nel biennio prossimo, fino a giungere ad una perdita dell’80% nel 2017. La ricerca pubblicata dalla rivista Time ha destato molto scalpore negli USA anche perché va a conferma del trend negativo che sta vivendo la piattaforma negli ultimi mesi, che vede utenti, soprattutto giovanissimi, sempre più disinnamorati di Facebook e sempre più interessati ad altri social network.  Il declino di Facebook iniziato nel 2012 Secondo i due ricercatori di Princeton il declino della piattaforma di Zuck è iniziato nel 2012 basando i dati sui risultati offerti da Google: sempre meno utenti cercano Facebook sul motore di ricerca più famoso al mondo. Sarebbe questa la motivazione che spingerebbe i due ricercatori a sostenere che Facebook chiuderà nel 2017, una serie di supposizioni basata su una propensity di accessi. Questi risultati però non sono, a nostro avviso una valida analisi del trend e delle potenziali perdite cui potrà essere soggetto Facebook nei prossimi anni, e non può stabilire che Facebook chiudera nei prossimi anni in quanto oggi sono sempre più diffusi device mobile e smartphone che permettono attraverso l’istallazione di un’app l’accesso diretto al social senza passare da Google, in maniera più rapida. Eppure possiamo valutare la teoria che Facebook chiuderà nel 2017 o giù di lì analizzando un altro tipo di liability riconducibile all’introduzione dell’app mobile a seguito della diffusione di massa dei dispositivi mobile. In che modo l’app di Facebook può rappresentare il marasma del più grande colosso sociale del XXI secolo? Si può ipotizzare un declino partendo dall’analisi dei suoi predecessori Friendster, mySpace e gli altri? Partiamo dal presupposto che Facebook non si rinnova, non attrae più il pubblico se non per brevi momenti della giornata, contrariamente agli altri social non introduce novità le acquista da terzi, è diventato la tana di tantissime aziende mascherate da semplici utenti che umanizzano la marca ponendo l’accento su aspetti affettivi del brand. Ecco perché Facebook chiuderà nel 2017 o giù di lì. Come dicevo su gli utenti non accedono al social attraverso device desktop ma attraverso i più pratici smartphone, e Facebook chosa ha fatto per sfruttare questo trend? Negli ultimi anni Zuckemberg e i suoi hanno fatto una corsa per accaparrarsi una dopo l’altra app da integrare al proprio social come Instagram, Gowalla e Glancee, puntando negli ultimi tempi al browser più performante e diffuso sui dispositivi mobili: Opera. Da questa piccola premessa vi lascio con una provocazione, Facebook chiuderà perché: mentre ha ottimizzato al massimo i guadagni sul social in versione desktop non riesce a trovare la chiave di guadagno sul mobile?   взять займ онлайн

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Codemotion: Research and Development Busines/Dev Trip

Salve a tutti! Come al solito quando posso raccontare qualcosa mi piace farlo con uno stile alquanto colloquiale, non me ne vogliate! Il weekeend dal 16 al 18 novembre la “compagnia” mi ha inviato ad un evento dedicato alla tutti i linguaggi e le tecnologie il Codemotion di Venezia che si è tenuto presso la sede di H-Farm Ventures (un’enorme “venture incubator che opera a livello internazionale per lo sviluppo di startup basate su innovativi modelli di business”, ovvero e agenzia di supporto alle nuove aziende che vogliono innovare…il tutto all’interno di un gigante terreno agricolo… coool!). Il viaggio è stato affrontato in compagnia di un amico di eccezione, Mario Ferrara, titolare della Scf Group Srl. [slogan]Mobile, Web, Linguaggi di programmazione: uno spaccato sull’attuale innovazione tecnologica e le possibilità dei nuovi devices mobile[/slogan] Le tematiche sono state tutte davvero interessanti, l’esperienza appagante e ha stimolato tantissime idee sullo sviluppo di nuovi percorsi di agenzia ancora più attenti alle nuove tendenze rispetto ai device di ultima generazione e al crescente, quanto mai attuale argomento del responsive design. Il viaggio è iniziato venerdì mattina con un convenientissimo Easy Jet delle 6 del mattino (colgo l’occasione per ringraziare un disponibilissimo Fulvio per il passaggio e levataccia mattutina). La sveglia è stata una tortura, la lezione imparata è mai andare a dormire alle 5 del mattino se si desidera alzarsi un’ora dopo…tutavia il viaggio è stato tranquillo e piacevole, allietato da una simil-londinese colazione a bordo e delle sky-pictures che tutt’ora accompagnano il wallpaper del mio Samsung Galaxy III. [nggallery id=1] кредит онлайн

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qr code Lenus Media

QR Code cos’è e come funziona

QR Code cos'è e come funziona Vi spieghiamo brevemente il Qr Code cos'è e come funziona, quali sono le sue applicazioni e come può essere utile per i vostri progetti. Si tratta di una tecnologia sviluppata nel 1994 e diffusa negli ultimi anni grazie agli smartphone. Il codice QR, abbreviazione di Quick Response Code (codice a risposta veloce) è una matrice bidimensionale, o codice 2D, composto da una serie di moduli neri disposti all'interno di uno schema a forma quadrata, che viene impiegato per memorizzare informazioni destinate alla lettura di sispositivi elettronici, precisamente cellulari e smartphone. QR Code: dalla nascita al suo sviluppo recente Il QR Code fa la sua prima comparsa nel 1994 grazie ad una tecnologia sviluppata dalla compagnia Giapponese Denso Wave, realizzata per il tracciamento dei pezzi delle automobili Toyota. Il suo potenziale di contenuto si mostra da subito superiore a quello del codice a barre, tanto da venire applicato per la gestione delle scorte di diverse industrie. Nel 1999 la società giapponese rilascia i codici sotto licenza open il che ne favorisce una forte diffusione, che si accompagna allo sviluppo i-mode per cellulari. Nella seconda metà degli anni 2000 si diffonde l'utilizzo dei Qr Code nelle pubblicità stampate su giornali, manifesti, riviste e volantini allo scopo di veicolare indirizzi web e URL specifiche. In Europa e negli Stati Uniti la diffusione dei codici QR è stata lenta, ma dalla fine degli anni 2000, favorita anche dallo sviluppo del mercato degli smartphone, la tecnologia ha acquistato maggiore notorietà, anche in Italia. QR Code: come si crea e come si legge Dopo avervi offerto un po' di cenni storici del Quick Response Code, cerchiamo di capire come funziona, come si crea e come si legge. Come creare un QR Code La realizzazione di questi codici bidimensionali è semplice e alla portata di tutti, basta trovare un programma adatto (sul web, sul pc, o per smartphone) e generare il QR code con l'url del vostro sito web, della vostra fan page, con il vostro numero di cellulare, la mail e tanto altro ancora. Leggere il codice Qr Per poter leggere un QR Code è necessario possedere un telefono o uno smartphone in grado di riconoscere la matrice di cui è composto e rimandare all'utente le informazioni.   Se il vostro dispositivo non è dotato di un lettore QR Code di sistema, è possibile leggerli grazie alla fotocamera del vostro smartphone servendosi di un'applicazione scaricabile dal Play Store o dall'App Store. Provate a leggere il codice QR e lasciate pure un like alla nostra fanpage ;) QR Code: un ponte tra l'offline e l'online Abbiamo visto il Qr code cos'è e come funziona, come si presti ai più svariati utilizzi e possa veicolare informazioni di ogni tipo, ma in cosa si realizza la sua innovazione? Come possono incrementare la pubblicità di un'azienda? I nuovi processi comunicativi che hanno origine dalla matrice bidimensionale di cui è composto il QR Code è la creazione di collegamenti ipertestuali tra il mondo reale e quello online, una sorta di ponte che collega le due realtà. La navigazione Internet avviene, in media, per il 90% da dispositivi mobile (font: Google Analytics, 2019). L'utilizzo della tecnologia Qr Code consente di creare un ponte mezzi di comunicazione "classici" come affissioni, jumbo screen) a "new media" mediante una semplice scansione dal proprio smartphone. Gli utenti viaggiano normalmente in rete servendosi di collegamenti ipertestuali (link) per passare da una pagina all'altra e ampliare, potenzialmente all'infinito la loro esperienza sul web, creando una sorta di dialogo con le informazioni, un'interazione che è diventata sempre più diffusa e di uso comune, tanto da rendere quasi incomprensibile l'impossibilità di farlo con gli altri mezzi di comunicazione. Ed è questo il meccanismo fondante che sta alla base del successo del QR Code la possibilità di offrire non solo un contenuto ad un target/consumatore ma di metterlo in condizione di fruirne attivamente, contestualizzarlo e dialogare con esso in maniera diretta, è ciò che caratterizza il consumer dell'era digitale. Il limite della loro applicazione è solo nella mente di chi progetta campagne di marketing, infatti si passa dall'accesso ad informazioni utili (ingredienti di un prodotto alimentare, sito web di corrispondenza, mappe, segnaletiche etc), a pubblicità, promozioni, coupon e tanto altro. Suggerimenti per la creazione di un QR Code Utilizzare un QR Code nella propria strategia di marketing è una scelta intelligente soprattutto se si desidera monitorare il rendimento di campagne offline oppure generare coinvolgimento dei nostri clienti (esistenti e potenziali). Di seguito riportiamo alcuni consigli utili tratti dall'esperienza di decine di campagna realizzare adottando questa tecnologia: Utilizza un indirizzo web come destinazione Se stai applicando il codice QR Code sulla confezione del tuo prodotto per visualizzare immagini o video o informazioni aggiuntive assicurati che chi si effettuerà la scansione del tuo codice venga reindirizzato su una pagina web che puoi monitorare con un sistema di monitoraggio. Evita di usare pagine "statiche" come destinazione Molto spesso ci siamo ritrovati nel caso in cui la destinazione di un QR Code fosse un dominio che il cliente ha lasciato scadere o che era stato acquistato da altri competitor. Per prevenire questo tragico scenario di lavoro ti consigliamo di utilizzare sempre una destinazione su cui hai la certezza sarà sempre possibile operare. Al giorno d'oggi con le moderne tecniche di reindirizzamento è pressocché sempre possibile cambiare un indirizzo web "statico" (ad esempio pagine .html, .php, .Aspx) inoltrando l'utente verso altre pagine o siti web di tua proprietà, ovviamente nella strategia perfetta l'utente atterrerà direttamente sulla pagina ottimizzata per il suo dispositivo smartphone senza ulteriori reindirizzamenti. Non reindirizzare alla tua homepage La persona che sta scansionando il tuo QR Code sta effettuando un notevole sforzo emotivo per raggiungere i contenuti che gl istai proponendo: ha preso il suo smartphone, attivato la fotocamera, scansioanto il codice sul tuo prodotto o locandina... a questo punto dovrà trovare tutte le informazioni contestuali alla sua attuale intenzionae di ricerca. Reindirizzare l'utente su una generica pagina informativa che non risponda a domande specifiche è una strategia fallimentare e generera molte meno azioni rispetto quelle che potremmo avere indirizzando il nostro cliente verso una pagina specifica e contestualizzata. Esempio di utilizzo di Qr Code Lenus Media realizza strategie di web marketing utilizzando soluzioni che offrano i migliori risultati in termini di misurabilità, automazione e ritorno dell'investimento. Vi citiamo il caso di studio del nostro cliente Pegasus Srl, società che si occupa di produzione e distribuzione costumi ed accessori in Italia ed Europa per cui abbiamo realizzato una interessante strategia basata su Qr Code. Briefing Il cliente realizza ogni anno un catalogo cartaceo come strumento per la rete vendita presso i clienti all'ingrosso (clienti all'ingrosso = poco tempo a disposizione, varietà e quantità di ordini molto elevata). All'interno del catalogo sono presenti foto, codici e taglie dei costumi e il rappresentante può raccogliere le preferenze del cliente finale segnando i singoli prodotti di interesse per poi inoltrare l'ordine tramite l'ecommerce aziendale. Pegasus SRL ha richiesto un sistema più rapido ed efficace per rcevere gli ordini da parte dei propri clienti e uno strumento innovativo per poter automatizzare il processo di selezione e vendita. Strategia di web marketing Abbiamo sviluppato un'applicazione mobile disponibile per dispositivi iOs ed Android che ha al proprio interno un lettore Qr Code (e codici a barre) integrato. Abbiamo registrato un dominio ad hoc per creare degli indirizzi univoci e brevi (shortern URL) per promuovere il cliente selezionando il nome a dominio https://pega.su Per ogni prodotto del catalogo è stato generato un Qr Code unico (attraverso il nostro software gestionale personalizzato Lenus Lab Suite) Come abbiamo impiegato i Qr Code? I Qr code sono stati impiegati all'interno del catalogo annuale e stampati su tutti i packaging del cliente. Si è pensato ad un utilizzo da parte dei consumatori finali che, vedendo il Qr code stampato sullo scatolo e sulle confezioni di costumi ed accessori possono accedere alla scheda prodotto dell'ecommerce carnevalepegasus.com per rintracciare fotografie, schede tecniche e consigli per la scelta della taglia e della vestibilità dei prodotti (Il Qr code è ovviamente utilizzabile anche senza l'applicazione mobile del cliente e con un comune lettore Qr Code). Si è pensato poi all'utilizzo del Qr Code per i rivenditori e grossisti che, catalogo alla mano, possono sfogliare le pagine e ordinare tramite l'applicazione semplicemente inquadrando i prodotti di proprio interesse. Si tratta di un utilizzo funzionale dei Qr Code che hanno una loro valenza "offline" creando un effettivo collegamento con le procedure digitali L'app si è poi dimostrata utilissima anche per i rivednitori che, in sede presso la Pegasus Srl, possono utilizzare l'app mobile come un lettore di codici a barre "sparando" i singoli prodotti di proprio interesse e scegliendo le quantità desiderate tramite l'ecommerce aziendale. L'ordine così generato viene automaticamente inviato al magazzino che può procedere direttamente con l'emissione dei documenti di consegna controllando solo il quantitativo ordinato. Infine, l'aspetto di gamification che si innesca nell'utilizzare l'app della Pegasus Srl ha incentivato non solo la quantità degli ordini ma anche la loro varietà: attraverso la procedura di "point-to-buy" i clienti hanno potuto ampliare la propria selezione di articoli selezionado, oltre ai singoli costumi anche degli accessori correlati.

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